10 spettacoli, conferenze, incontri con gli artisti
Dopo aver messo al centro l’America Latina, l’Africa e l’Asia, questa XVI edizione di Tramedautore torna in Europa per interrogarsi sulle tensioni che l’attraversano e i risvolti che queste producono nell’ambito delle relazioni sociali e private.
Le linee di frattura che segnano oggi l’Europa sono infatti profonde. La crisi economica, con le sue ricadute sociali da un lato, le divisioni intergovernative sulla gestione del fenomeno immigratorio dall’altro, fanno montare fenomeni populisti e nazionalisti che, per quanto diversificati tra loro, hanno una matrice comune.
Si assiste a una caduta delle tensioni valoriali – pace, libertà, difesa dei diritti umani, solidarietà – che in passato avevano accompagnato il processo di sviluppo europeo, oggi paiono indeboliti. Occorrono invece nuovi strumenti per rimettere in moto una partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e per affrontare le molte sfide della contemporaneità.
Ancora una volta, usiamo il teatro come bussola – con la sua capacità di far emergere le relazioni circolari che si determinano tra storia, economia e vita quotidiana – per entrare nel campo delle contraddizioni, che caratterizzano questi tempi. Forse è ancora il teatro, ad assumersi il compito di portare le società umane di tutta l’Europa fuori dalle secche.
In questa edizione saranno ospitati spettacoli provenienti da Germania, Italia, Macedonia, Montenegro e Norvegia.
Ad aprire il Festival l’intenso ed emozionante Det er Ales, dall’omonimo romanzo del norvegese Jon Fosse per la regia di Gianluca Iumento una coproduzione in prima mondiale del Det Norske Teatret di Oslo e del festival Quartieri dell’arte di Viterbo. Un testo introspettivo che analizza le ragioni dell’abbandono, la consapevolezza del proprio destino, l’eredità del dolore.
Da sempre la scrittura di Fosse è caratterizzata da un vocabolario limitato, scarno, che costruisce atmosfere turbate.
Da giovedì 15 a domenica 25 settembre il Piccolo Teatro Grassi ospiterà dieci spettacoli, molti in prima assoluta, dei più interessanti drammaturghi europei – dal norvegese Jon Fosse con una produzione del Den Norske Teatret e del Festival Quartieri dell’arte di Viterbo, al norvegese Jon Jesper Halle rivisto in chiave italiana da Joele Anastasi, da Gian Maria Cervo con un interessante esperimento sul romanzo di Andrea Camilleri, al macedone Dejan Dukovki e il suo black humor, fino ad arrivare al tedesco Philipp Löhle che rovescia l’idea di una Germania “felice”. E, ancora, Luca Ricci e Andrea Cosentino, con il loro irriverente pellegrinaggio a Lourdes.
Hybrid Plays 1
Si comincia sabato 17 con un paradigma del nuovo black humour balcanico, con Chi cazzo ha iniziato tutto questo per esplorare le conseguenze della guerra nei Balcani dal punto di vista del macedone Dejan Dukovki, tra i più acclamati drammaturghi teatrali e sceneggiatori europei, nella riscrittura della giovane scrittrice norvegese Agate Øksendal Kaupang, con la KHiO – Accademia Nazionale delle Arti di Oslo.
Hybrid Plays 2
Il colore del sole, liberamente ispirato all’omonimo romanzo di Andrea Camilleri, racconta le vicende di Caravaggio in fuga da Malta e in cui lo stesso Camilleri (il lavoro è ambientato per metà nel Seicento e per metà ai giorni nostri) è uno dei personaggi. Gian Maria Cervo trasforma un romanzo giallo in un gioco metateatrale sul rapporto tra sopravvivenza e storytelling. In scena domenica 18.
Hybrid Plays 3
Dal norvegese Lilleskogen di Jon Jesper Halle nasce Quando il sale non era l’unico fiore di Joele Anastasi, autore siciliano, per raccontare di vulnerabilità violata, promesse non mantenute, profughi, con la regia di Benedetto Sicca.
Bandierine al vento del tedesco Philipp Löhle con la regia di Toni Cafiero è l’ultima produzione di Evoè!Teatro che rovescia l’idea di una Germania “felice”.
Con Little Europa, nel progetto di VicoQuartoMazzini va in scena una lucida e cinica analisi dell’Europa.
Del giovane veneto Nicolò Sordo (vincitore del progetto NdN – Network drammaturgia Nuova), I camminatori della patente ubriaca, storia vera di una famiglia “alcolica” implosa, alla disperata ricerca di un “angelo”, a cura di Mattia Di Mauro con la supervisione di Davide Iodice.
Eppoi Lourdes, adattamento e regia di Luca Ricci (dal romanzo di Rosa Matteucci), con Andrea Cosentino, in irriverente pellegrinaggio con un divertente carnevale di personaggi.
Un dialogo d’amore, disperato, feroce, alla ricerca della verità, tra killer di poeti e internet è quello di Natura morta con attori di Fabrizio Sinisi, che Alessandro Machìa mette in scena in prima assoluta per Tramedautore.
Si conclude questa edizione con Esilio di Mariano Dammacco che, scegliendo la strada del dialogo surreale, percorre una “cognizione del dolore” sulla perdita del lavoro.
Angela Lucrezia Calicchio e Tatiana Olear
direzione artistica
Video promo Tramedautore 2016 from OUTIS on Vimeo.
STAFF
Direzione artistica Angela Lucrezia Calicchio e Tatiana Olear |
Organizzazione Allegra De Baggis |
Comunicazione e promozione Alessia Tagliabue, Beatrice Bizzozero |
Ufficio stampa Maddalena Peluso |
Video maker Bruno Bearzi |
Web Iginio De Monti |
Fotografo del festival Pino Montisci |
Responsabile tecnico Amleto Diliberto |
Servizi amministrativi Anna Biondi |
Grafica Chiara Marimonti
Consulenza per la comunicazione a cura di Profili Srls |