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Sabato 25 giugno
Ore 21.00 | Teatro Menotti | Iran
MI CHIAMO ARAM E SONO ITALIANO
di Aram Kian e Gabriele Vacis
con Aram Kian
regia di Gabriele Vacis
produzione Cooperativa CMC
Aram, il protagonista dello spettacolo, è un ragazzo italiano, appunto, nato a Roma da madre romana e padre iraniano e cresciuto a Sinago Milanese, SynagoSyty, periferia di una grande città del nord in cui il padre di Aram è stato catapultato. Con comicità e leggerezza, Aram Kian affronta sulla scena temi tutt’altro che leggeri: primo fra tutti, il disagio provato da chi come lui è un italiano di seconda generazione considerato troppo spesso uno straniero a casa sua, in bilico tra incanto, ironia e tragedia.
Divertente e assolutamente autentico, Aram è uno Zanni padano-orientale che racconta le sue sventure con irresistibile comicità, sempre con lucida ironia e qualche volta con legittima rabbia.
Lo chiamano arabo, anche se è persiano; lo chiamano straniero, ma è italiano. Davanti alle umiliazioni, il padre abbassa la testa e si scusa; lui s’arrabbia. E’ una schizofrenia identitaria che ha provocato tragedie […], e in Italia fatichiamo a comprendere. Peccato, perché sulla seconda generazione ci giochiamo una fetta di futuro. (Beppe Severgnini)
Aram Kian, si diploma attore alla Scuola di Teatro Paolo Grassi. Nel corso degli anni collabora con parecchi registi e attori fra cui Valerio Binasco, Gabriele Vacis, Gigi Dall’Aglio, Massimo Navone, Cristina Pezzoli, Fausto Paravidino. In radio ha partecipato a diversi radiodrammi.
Per il cinema lavora, tra gli altri, con il regista Francesco Lagi nel film Missione di pace, presentato al Festival del Cinema di Venezia nel 2011, e con Gabriele Salvatores nella pellicola Educazione siberiana.