Domenica 26 luglio
Ore 18.00 | Piccolo Teatro Grassi | Spazio Conferenze
OMAGGIO A FRANCO SCALDATI
Testimonianze e proiezione del video “Franco Scaldati, ai confini della pietà” (2007)
di Daniele Ciprì e Franco Maresco
Ore 20.30 | Piccolo Teatro Grassi | I MAESTRI | SICILIA
E’ LA TERRA UN’UNICA FINESTRA
di Franco Scaldati
con Melino Imparato e Salvatore Pizzillo
scene e costumi Mela Dell’Erba
regista assistente Alberto Lanzafame
regia Matteo Bavera
produzione Teatro Garibaldi alla Kalsa – Palermo
Sovratitolato in italiano
Le rovine di Palermo. Luoghi dalle difficili coincidenze, nascosti tra i i suoni e le voci, quindi lentamente si materializzano, i fantasmi di uomini e donne, che fanno capolino da un banco di macellai o di fruttivendoli o mentre giocano a carte, nelle povere locande dove in vita si rifugiavano a consumare vino per dimenticare la propria miseria. Un’umanità scomparsa che rivive in una taverna di oggi, dominata da un’essenza femminile, puttana, cantante, padrona, serva: ombre di uomini apparentemente insignificanti, che tuttavia acquistano una grandezza universale ritornando dal regno dei morti sulla terra.
The ruins of Palermo. Places that are hard to reach, hidden between the markets, where the ghosts of men and women appear, first through sounds and voices, then slowly materialising before our eyes, peering out from behind a butcher’s or greengrocer’s stall or playing cards, in the run-down bars where, in life, they gathered to drink wine or forget their wretched situation. An entire civilisation gone, brought back to life in a modern-day tavern, dominated by a female spirit and a whore, a singer, the owner, a maid.
Franco Scaldati (1943 – 2013) Fondatore della Compagnia del Sarto, Direttore delle “Orestiadi di Gibellina”, è stato un autore tra i più importanti del nostro teatro, il narratore di un’ umanità ai margini dentro storie forti e dure, capace di riformulare il dialetto palermitano in una matrice poetico/drammaturgica, attraverso un incontro forte con la tradizione teatrale della sua terra. Alcune sue opere sono tradotte in catalano, in polacco e in svedese, mentre tra i testi pubblicati da UBU libri si ricordano: Pupa Regina. Opere di fango; La gatta di pezza; Teatro all’Albergheria; Il pozzo dei pazzi, Assassina, La guardiana dell’acqua, Occhi (questi ultimi all’interno della raccolta “Il teatro del sarto”). Nel cinema ha lavorato con i Fratelli Taviani, Giuseppe Tornatore, Ciprì e Maresco.