OUTIS – Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea
in collaborazione con
LA TENDA – Centro culturale Multietnico
nell’ambito di MIGRARTI/MIBACT
presentano il progetto INNESTI
Mutazione del paesaggio umano transculturale
Rassegna di teatro, musica, conferenze, laboratori di scrittura
Milano, dal 5 maggio al 26 giugno 2016
MUDEC | PALAZZO REALE | SPAZIO OUTIS |TEATRO MENOTTI
e organizzano il LABORATORIO DI NARRAZIONE MIGRANTE
a cura di Mihai Mircea Butcovan
presso MUDEC – Museo delle culture
dal 5 al 26 maggio 2016
Il Laboratorio è destinato a quanti vivono la scrittura come esigenza espressiva e che abbiano in comune percorsi di migrazione o il desiderio di affrontare le tematiche a questi inerenti, approfondendo le tecniche di narrazione declinate nello specifico contesto della migrazione.
Si rivolge a giovani aspiranti scrittori di seconda generazione, o più semplicemente, a chi vuol dare “forma” alle proprie esperienze di vita. Il Laboratorio prevede la scrittura collettiva di un testo che sarà oggetto di una lettura pubblica affidata ad attori professionisti (lunedì 20 giugno) nell’ambito della rassegna INNESTI presso il Teatro Menotti di Milano.
La specificità della scrittura della migrazione consta nel fatto che essa appartiene alla lingua nella quale è scritta e alla cultura intessuta da questa lingua ma, in qualche modo, appartiene anche ai luoghi, alle lingue e alle culture di origine in cui affondano le radici di chi scrive. Le scritture migranti sono dunque accomunate dall’essere un’esperienza del mondo che trae linfa e significato dai movimenti di persone, lingue e culture.
Con letteratura della migrazione, si indica la produzione letteraria di scrittori stranieri che vivono in Italia e hanno scelto di esprimersi in italiano. Sono nate così opere, che, pur richiamandosi alla poetica della migrazione – intesa anche come migrazione interiore – hanno sviluppato percorsi letterari differenziati. “In quell’incontro-scontro di culture in una civiltà che stenta a declinarsi al plurale, è interessante assistere alla nascita di una nuova espressione: quella di una letteratura scritta in italiano da parte di noi immigrati. Noi scriviamo in italiano per gli italiani (e non solo). Come giocolieri alla corte dell’opulenza, giostriamo in destrezza, ironia, finezza e a volte con irriverenza con la lingua di Dante, Manzoni, Calvino e Moravia” (Estratto da Anch’io sono l’Italia di Kossi Komla-Ebri).
Scrittore e poeta di origine romena, Mihai Mircea Butcovan collabora con varie riviste e giornali. Ha pubblicato Allunaggio di un immigrato innamorato. Borgo farfalle, Dal comunismo al consumismo.
Autopresentazione di Mihai Mircea Butcovan nella raccolta di racconti per ragazzi “Il carro di pickipò”(a cura di Paolo Gavagna e Raffaele Taddeo Roma, Ediesse 2006). Presente nella raccolta con il racconto “La trilogia dei Carpazi”.)
Sono nato a Oradea, una città della Transilvania, in Romania. Sono cresciuto tra uomini e libri, boschi e montagne, tra fiumi e laghi, castelli e leggende. Da bambino mi piacevano i libri che finivano di leggere i miei fratelli. Mi piacevano le storie fantastiche. Mi piaceva anche giocare a pallone con gli amici. Ne avevo tanti, molti dei quali ungheresi. Quante cose abbiamo imparato gli uni dagli altri! E poi mi piaceva giocare a palla con la Luna. Ricordo le sere in cui, con la fantasia e col naso all’insù, la facevo rimbalzare sulle cime degli alberi e su qualche nuvola solitaria. E mi chiedevo se qualcuno lassù mi vedesse piccolo come mi sentivo io, oppure grande come sognavo di diventare. Quando sono arrivato in Italia, a vent’anni, con la valigia piena di parole romene, ho cominciato ad aggiungere parole italiane. Quante ce ne stanno ancora! Oggi aiuto persone in difficoltà. Quando c’è tempo faccio anche lo scrittore e, qualche volta, il poeta. A volte le due cose insieme. E racconto storie. Alcune vere, altre di fantasia. Alcune sono storie dei Carpazi, storie di tutti, come la trilogia. Gioco con le parole. Qualche volta gioco ancora a pallone. Ma non ho mai smesso di giocare con la Luna.