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GIOVEDì 18 SETTEMBRE

Ore 19.00 PICCOLO TEATRO GRASSI | ITALIA

CONFESSIONE DI UN EX PRESIDENTE CHE HA PORTATO IL SUO PAESE SULL’ORLO DELLA CRISI di Davide Carnevali
con Michele Di Mauro
suoni G.u.p Alcaro

In Confessione, c’è un ex presidente di un paese colpito dalla crisi come l’Argentina (o un qualsiasi altro presidente di un paese che la sera va a dormire e la mattina si sveglia con un paese povero e in pericolo). Difatti ci sono molte somiglianze tra la figura di Menem e Silvio Berlusconi o José María Aznar, per esempio. Tutti sono ricchi, potenti, hanno amici industriali. Tutti erano fedeli alla dottrina liberale degli Stati Uniti d’America. Sono tutti laureati in legge, e paradossalmente sono stati tutti al di là della legge. E soprattutto, sapevano come sfruttare la loro immagine mediatica, costruendo un profilo “attraente” per i cittadini.
Il personaggio dell’ex presidente parla un linguaggio semplice: si rivolge direttamente alla gente (pubblico), come fosse in tribunale, per spiegare tutto ciò che è successo durante il suo mandato. Un’ utopia dove solo la finzione teatrale può avere il privilegio di essere “vera”.
Davide Carnevali, con Variazioni sul modello di Kraepelin si è aggiudicato nel 2009 il premio “Theatertext als Hörspiel” al Theatertreffen di Berlino; il “Premio Marisa Fabbri” al Premio Riccione per il Teatro; il Premio de les Journées de Lyon des auteurs (2012). Come fu che in Italia scoppiò la rivoluzione ma nessuno se ne accorse, “Premio Scintille” – Festival Asti Teatro 2010 e “Premio Borrello alla nuova drammaturgia” 2011. La prima parte del dittico sull’Europa, Sweet Home Europa, è stata presentata nel 2011 al Festival Internazionale di Letteratura di Berlino e ha debuttato nel 2012 allo Schauspielhaus Bochum, e in forma di radiodramma per la Deutschlandradio Kultur. Nel 2013, con la regia di Fabrizio Arcuri, è stato presentato in forma di mise en espace all’interno del Festival Tramedautore al Piccolo Teatro di Milano. E’ stato incluso tra i 35 autori più rappresentativi della storia dello Stückemarkt del Theatertreffen (2013), che per l’occasione ha commissionato la scrittura della seconda parte del dittico, Prelude to an End of a World; nello stesso anno ha vinto il “Premio Riccione per il Teatro” con Ritratto di donna araba che guarda il mare. Le sue opere sono state presentate in diverse rassegne internazionali e sono tradotte in catalano, estone, fiammingo, francese, inglese, spagnolo, tedesco.

Ore 21.00 PICCOLO TEATRO GRASSI | GRECIA

ROOF (Il tetto) di Maria Tranou
traduzione di Maurizio De Rosa
con Carlo Decio, Riccardo Magherini, Lorena Nocera, Annig Raimondi
regia Annig Raimondi
produzione PACTA Arsenale dei Teatri

Un padre, una madre, un figlio, una figlia, il gatto, un fornitore… Chiunque può perdere la testa in certi momenti, soprattutto se la casa sta cadendo a pezzi, se si è tormentati dalla curiosità dei vicini, se il gatto Giasone sparisce, se la moglie si lamenta circa la loro inadeguatezza, se i debiti cresconi, se i tubi di scarico producono un rumore sempre più paralizzante mentre l’acqua scarseggia, se la figlia odia i genitori, se i vicini sono sospettati d’aver mangiato il loro gatto… Ma alla fine, la solidarietà e lo scatto d’orgoglio della famiglia si rafforza e il gatto torna a miagolare soddisfatto.
Maria Tranou ha studiato scrittura per la scena e Broadcast Media presso il Royal Central School of Speech and Drama, Università di Londra. Le sue opere teatrali sono: Mucche (Theatro tou Neou Kosmou, Atene, 2007), Rinascita (Heraclion Città Muri, Creta, 2009), New Dad (Battersea Arts Centre, London, 2010), Îoeammal, amore (lettura presso il Teatro Factory, 2010) e i copioni Dystypia e Questa è la vostra casa ora. Nel 2006 le è stato assegnato dal Ministero della Cultura greco il 1° premio per la scrittura per Dove crescono i Liromions, un testo per bambini. Ha infine pubblicato due libri di poesie (Casa Editrice Mandragoras, 2008 e 2013).


Immagine orizzontaleVENERDì 19 SETTEMBRE

Ore 18.30 PICCOLO TEATRO GRASSI | PORTOGALLO
RESGATE (Il riscatto) di Armando Nascimento Rosa
traduzione di Patrizia Di Malta
regia Matteo Alí
con Matteo Alí, Laura Anzani, Massimo Boncompagni, Giacomo Rabbi
produzione Merenda Film srl

Un banchiere portoghese Oliveira Duarte, accusato di un crimine finanziario (che ha portato al fallimento della banca che ha amministrato), viene rapito in strada, a Lisbona, nel momento stesso in cui esce dalla sessione di un processo insieme al suo avvocato, Custódia Farinha.
I due rapitori, lontano dall’essere comuni criminali, condividono una condizione di disoccupazione e di drammatiche difficoltà familiari e finanziarie.
Il confronto tra questi quattro personaggi, raffigura la crisi collettiva di una nazione in cui la parola « salvataggio » ha significati piuttosto diversi: da quello europeo, che domina il paese, a quello individuale.
Armando Nascimento Rosa
Drammaturgo, saggista, autore musicale e cantante. Vincitore di premi teatrali quali: Ribeiro da Fonte Rivelazione Teatro 2000, Albufeira Theatre Award 2008, Premio Teatro Nazionale Bernardo Santareno 2011, Premio Letterario Gomes Andonio 2012. Autore di oltre venti testi teatrali (14 dei quali sono stati pubblicati) e di 2 libretti d’opera. I suoi lavori sono stati rappresentati a Madrid, Londra, New York, Zurigo, Rio de Janeiro, New Orleans, Chicago e Itaca. Dal 1998 insegna presso la Scuola di Teatro e Cinema a Lisbona.

Ore 20.30 PICCOLO TEATRO GRASSI | IRLANDA

DAYSHIFT di Darren Donohue
traduzione di Roberta Verde
con Carolina Cametti, Sara Dho, Giacomo Ferraù, Simone Formicola e Gabriele Genovese
regia di Elisabetta Carosio
produzione LUMEN. Progetti, arti, teatro

Dayshift è un’opera corale con alcuni riferimenti a Kafka e meravigliosamente aderente al collasso economico e perdita della fede dell’Irlanda. Qui si seguono le avventure di un certo Mr Day che si svolgono nel corso di un solo giorno, dall’alba al tramonto (ricordandoci il viaggio iniziatico di Leopold Bloom di Joyce), all’interno della sua azienda. E, mentre si sforza di capire il funzionamento interno dell’organizzazione, una serie di disavventure lo circonda. Dayshift è ricca di humour nero e adotta un approccio postmoderno sia nello stile che nei contenuti, denunciando le contraddizioni del modello economico adottato dall’Irlanda nel corso degli anni della “Tigre celtica”.
Darren Donohue è un premiato drammaturgo e poeta di Kilkenny (Irlanda) ed è stato scelto per presentare il suo ultimo testo Dayshift nel festival PIIGS 2014.
La sua prima commedia, Rivelazioni, ha ricevuto una nomination allo Stewart Parker Award. Nel 2012, il suo testo Martedì Sera è stato selezionato prodotto da Fishamble (new play company) e pubblicato nel New Island Drama, mentre Three Streets Theatre Company ha curato la produzione di Bird Trap. Nel 2012 e 2014 è stato tra gli autori invitati al Premio Hennessy.

Ore 22.00 PICCOLO TEATRO GRASSI | CHIOSTRO NINA VINCHI | SPAGNA
LA CRIDA (L’appello) di Ferran Joanmiquel Pla
traduzione di Antonella Caron
con Loris Fabiani
regia Carolina De La Calle Casanova
in collaborazione con Associazione Culturale K

La Crida si presenta come un feroce appello, una chiamata estrema. Al centro della vicenda un fervente attivista reazionario, che si rivolge a un coprotagonista assente, identificato con il pubblico per tutta la durata del dramma.
L’azione, che ha luogo in una strada di Barcellona in tempo di propaganda elettorale, si sviluppa attorno al tentativo tragicomico del protagonista di difendere dai dubbi del suo interlocutore un mondo immacolato, incontaminato dal morbo dell’ “Altro”, dalla cui diversità egli si sente tuttavia contraddittoriamente attratto.
Ferran Joanmiquel Pla – Danzatore presso le compagnie Bubulu Menutus e Iliacan e attore in diverse produzioni, ha studiato drammaturgia presso la Casa della Cultura di Girona e la Sala Beckett Obrador. Tra i suoi testi rappresentati: Apareguda (Banyoles 2011), Dinou (diretto da Carles Fernández Giua per il Temporada Alta Festival 2011); con la compagnia El Mirador in La Sala Plantea di Girona Satori Park (2010) e Desitjar viure en un pais sense vent (diretto da Sílvia Escuder, 2012), infine La nit dels ganivets roents (diretto da Elies Barbera, 2014).
Ha inoltre diretto il monologo Vidrea als ulls con la compagnia Cos a Cos (La Planeta 2013).


Immagine orizzontaleDOMENICA 21 SETTEMBRE

Ore 16.00 e 20.30 PICCOLO TEATRO GRASSI | FRANCIA
REMULUS

da un’idea di Andrei Feraru con elaborazioni drammaturgiche di Tatiana Olear e Andrei Feraru
autori dei testi: Massimo Bavastro, Lia Bugnar, Ana Candida de Carvalho Carneiro, Silvana Grasso, Katia Ippaso, Ştefan Peca, Sara Pessina, (che ha integrato due personaggi tratti dal romanzo Anestesia locale di Günter Grass);
nuova drammaturgia e adattamento francese di: Andrei Feraru, Patricia Feraru, Eulalie Juster, Camille Pawlotsky
creazione gestuale: Eugen Jebeleanu, Yann Verburgh
creazione video: Camille Pawlotsky con Clémence Pogu
scenografia, luci, costumi: Patricia Feraru con Joan Bich (costumi e trucco per i video)
con Sandra Veloccia, Thomas Ducasse, Antoine Reinartz, Eulalie Juster, Eugen Jebeleanu, Marilena Ivan, Giuseppe Furia, Angelique Cavallari, Didier Sauvegrain
e Benjamin Arrigoni Maujean, Mélodie Cosquer, Quentin Giraud, Florence Mato
regia Andrei Feraru e Camille Pawlotsky

una coproduzione ARchiThéâtres, Voulez-Vous ?, Von Paris, Comune di Gennevilliers (Francia)
produzione Marty Est Une Entreprise .

Un fatto di cronaca: Romulus, un teppista accusato di omicidio e Remo, ucciso da un gruppo di hooligans, entrambi Rom rumeni. Il mito rivisitato ci ricorda l’impossibile gemellaggio sedentario-nomade, la loro complessa condivisione di una stessa madre terra…Dieci caratteri europei, creati da altrettanti scrittori, ci introducono in un mosaico multiculturale e multilinguistico di provocatoria attualità.
Molto ambizioso per ampiezza di espressioni creative (9 autori, 15 personnaggi, video, coro, coreografia, messa in scena…), REMULUS  è un’operazione di  teatro contemporaneo libera da effetti scenici tradizionali. 

«Questa piéce composita, i pezzi di questo ineffabile puzzle vivente incastrati da Andrei Feraru e frutto di un ventaglio italo-rumeno di bravissimi drammaturghi, riesce a provocare lo stesso disorientante effetto che, come sarà accaduto a molti in adolescenza, ha procurato la prima lettura de “Sentry” (la Sentinella) di Fredric Brown. La capacità di costringere il lettore a mettere in discussione i propri pregiudizi, utilizzando il fantastico per presentare punti di vista insoliti sulla realtà , spesso con implicazioni relative a temi e problemi attuali, lo hanno fatto gli attori, il regista e gli scrittori di ROMOLUS, senza ricorrere all’espediente della fantascienza, bensì attraverso un fatto di cronaca – l’uccisione della Reggiani – e sostenuti dalla forza del mito, quello di due fratelli, Romolo e Remo.»
(www.ArsTua VitaMea.com)

Ore 18.00 PICCOLO TEATRO GRASSI | CHIOSTRO NINA VINCHI
CONCERTO DI JOVICA JOVIC
Jovica Jovic – fisarmonica
Petar Marinkovic – percussioni
Francesca Biffi – voce

“La musica tzigana si suona in maniera diversa: non con le note, ma con il cuore. Chi suona con il cuore quello che sente, piange. Prima piange quello che suona, poi piange quello che sente.” Così dice il maestro Jovica Jovic, visrtuoso della fisarmonica, e simbolo di un dialogo possibile e pacifico con la comunità rom. Nato a Belgrado da genitori sopravvissuti ad Auschwitz, la fisarmonica comprata a Stradella nel 1971, ha girato l’Europa, vivendo in baracche, in campi ai margini delle città, e ha suonato in teatri, matrimoni, festival, e a fianco di nomi come Dario Fo, Vinicio Capossela, Moni Ovadia, Goran Bregovic, Piero Pelù e tanti altri. In Italia dal 1996 e da sempre impegnato in prima persona contro le aggressioni ai campi rom, ha ottenuto il permesso di soggiorno nel 2009 grazie all’allora ministro degli Interni Roberto Maroni per i suoi meriti artistici e sociali. Con Marco Rovelli e Moni Ovadia è autore del libro “La meravigliosa vita di Jovica Jovic”: un viaggioi nell’universo rom, fatto di storie, ricordi e musica al di fuori di ogni stereotipo.


Immagine orizzontaleLUNEDì 22 SETTEMBRE

Ore 20.30 PICCOLO TEATRO GRASSI | COREA DEL SUD
CONFESSIONS OF MR. KIM, LEE AND PARK di Kim Kwang-Lim
adattamento di Marion Schoevaert
traduzione di Alice Spisa
con Vincenzo Giordano, Fabio Paroni, Alice Spisa
chitarra Alberto Sansone
a cura di Fulvio Vanacore
produzione Sycamore T Company

Confessions of Mr. Kim, Lee and Park offre un ritratto spietato della società coreana attraverso l’indagine degli aspetti pubblici e privati della vita di tre uomini d’affari coreani. I tre protagonisti si confessano sul palcoscenico, ripercorrendo la loro esistenza, dalla scuola e dai sogni dell’infanzia al servizio militare, dal sesso con prostitute alla vita coniugale, dalla ricerca di un impiego alle lunghe ore di lavoro in ufficio, alla ricerca del potere, alla corruzione e infine alla morte. La narrazione si articola in quadri, ottenuti dall’unione di diverse fonti (articoli di giornali, annunci di lavoro, libri scolastici, business plan e bilanci annuali, etc.), che rappresentano una sorta di ossessivi ritornelli, che scandiscono le vite dei personaggi.
Kim Kwang-lim è un famoso drammaturgo coreano. Laureato in Letteratura francese alla Seoul National University e in Theatre Arts all’University of California (UCLA), è autore di numerose opere tradotte anche in inglese e francese, come Hongdonggi Play, Come on Mutu, Wuturi, I Became Chuan-tzu in Dream, Come to See Me, Women Revolt, In Quest of Love. Ha vinto il Baksang Arts Award per il miglior testo nel 1996, il Best Director & Grand Prize nel 1993 e il Dong-A Theater Award come miglior regista nel 1989; è stato inoltre nominato artista dell’anno dalla Korean Arts Critics Association nel 1996. Insegna alla School of Drama, Korea National University dal 1994 ed è direttore artistico della compagnia Wuturi.


Immagine orizzontaleMARTEDì 23 SETTEMBRE

Ore 20.30 PICCOLO TEATRO GRASSI | SINGAPORE
BEST OF di Haresh Sharma
traduzione di Roberta Verde
con Arianna Scommegna
scene e video di Manuel Renga
disegno luci di Daniela Bestetti
costumi e accessori di Nicole Leonardi
regia Tatiana Olear
produzione Sycamore T Company
in collaborazione con Isolacasateatro

Accompagnato da recensioni entusiastiche, con un’attrice pluripremiata, il testo di Haresh Sharma racconta come in una società moderna e multiculturale, una giovane moglie, affermata nella professione, non può chiedere il divorzio senza il consenso del marito. Lucida e brillante, la scrittura di Sharma va a toccare molteplici tematiche di estrema attualità, dalla difficoltà di comunicare nell’epoca dei social network, al confronto tra culture diverse, ma pone anche le antiche domande su qual è il posto che riserviamo nelle nostre vite all’amore, alla fede e alla morte.
Haresh Sharma è un importante drammaturgo di Singapore. Co-direttore artistico dell’annuale M1 Singapore Fringe Festival. Fino ad oggi ha scritto più di 50 testi che sono stati messi in scena a Singapore, Glasgow, Birmingham, Londra, Dublino, Il Cairo, Melbourne, Busan, Seoul, New Delhi, Hong Kong, Ungheria, Romania e Tokyo. E’ stato premiato con borse di studio dal British Council, e negli Stati Uniti gli è stato conferito il Young Artist Award nel 1997.
Il testo è stato scritto per la famosa attrice malese Siti Khalijah Zainal nel 2013 ed ha debuttato con grande successo nello stesso anno al M1 Singapore Fringe Festival, con la regia di Alvin Tan, direttore artistico della compagnia The Necessary Stage.


Immagine orizzontaleMERCOLEDì 24 SETTEMBRE E GIOVEDì 25 SETTEMBRE

Ore 20.30 PICCOLO TEATRO STUDIO MELATO
STUDIO PER STORIA DI QU di Dario Fo e Franca Rame
con Michele Bottini
regia Massimo Navone

Produzione Milano Teatro Scuola Paolo Grassi, Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Brera, Accademia dell’Arte di Arezzo, Milano Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, Milano Scuola di Cinema e Televisione e Laboratorio di Circo Quattrox4

Si tratta di una pièce tragicomica che, attraverso il gioco del racconto fantastico, riesce a toccare temi di estrema attualità, come quello della salvaguardia della cultura e del suo utilizzo per scopi nobili e non discriminatori. Un’occasione per assistere ad uno spettacolo che mette a confronto culture diverse come quella orientale e quella occidentale.
Basato su un racconto del celebre poeta e scrittore cinese Lu Xun (1881- 1936), noto anche per il suo contributo alla nascita della lingua cinese moderna detta semplificata, Studio per Storia di Qu narra le peripezie di un personaggio, con tratti simili a quelli del nostro Arlecchino, iinterpretato da Michele Bottini.
Un cast di oltre 25 giovani attori e musicisti, scelti tra i migliori dell’eccellenza formativa di Milano e non solo.


Immagine orizzontaleVENERDì 26 SETTEMBRE

Ore 19.00 PICCOLO TEATRO GRASSI
LA MIA MASSA MUSCOLARE MAGRA di Tobia Rossi
con Daniele Pitari
regia, scene e luci di Manuel Renga
produzione Compagnia Chronos3
Progetto di spettacolo nato durante una residenza presso gli spazi di Residenza Idra Brescia, nel gennaio 2014

Un monologo scandito in quadri, ognuno della durata di 10 minuti, ovvero il tempo concesso a ciascuno dei partecipanti alle sedute di auto aiuto per il loro intervento.
Una riflessione su quello che succede al corpo (al corpo maschile nello specifico) nell’era della non-continuità, nella società puntiforme e spersonalizzata del virtuale, degli Iphone e dei social network. La discesa nel profondo di una creatura, probabilmente ferita, che cerca nei mondi virtuali e nel sesso occasionale qualcosa per colmare il suo vuoto esistenziale, il tutto in una dimensione di leggerezza e nei toni della commedia grottesca e surreale.
Tobia Rossi si forma presso il Centro di Drammaturgia Performativa e Comunitaria del CRT di Milano, e si perfeziona in alcuni masterclass presso la Biennale di Venezia e all’interno del progetto Urgenze (Teatro Inverso, Brescia) dove studia con Giuseppe Manfridi, Steve Waters, Caroline Jesters. Tra i suoi testi Portami in un posto carino (Finalista Premio Hystrio 2012), Las Vegas (Vincitore del Bando Urgenze 2013), Assassine (2014). Scrive per il teatro musicale i libretti per Cappuccetto Rosso – la commedia musicale (2013) e Come Erika e Omar (2014), prodotto e diretto da Enzo Iacchetti. E’ anche autore di narrativa, vince il Premio Subway Letteratura 2012 col racconto Niente paura, hai solo chiuso gli occhi. Il suo ultimo lavoro, Bagnati, prodotto da T.L.L.T. è andato in scena presso il Teatro Libero di Milano, a giugno 2014.

Ore 21.00 PICCOLO TEATRO GRASSI
FIORIRÀ LA MANDRAGOLA (Una sit-com)
testo e regia di Massimo Sgorbani
regista assistente Leonardo Lidi | aiuto regia Eva Martucci | scene e costumi Rita Macchiavelli e Rosa Sgorbani | luci Davide Rigodanza
con Camilla Alisetta, Giorgia Cipolla, Christian La Rosa, Claudio Migliavacca
produzione Maurizio Losi per Exen Drama | produzione esecutiva Chiara Anicito

Qui si parte dal presupposto che, visti i tempi che corrono, la forma odierna del dramma borghese sia diventata la sit-com televisiva. Quella con le risate registrate, perché nella sua forma attuale il dramma non suscita più reazioni ma le include in sé come parte del copione. È la certezza – illusoria o meno, poco importa – che tutto, comunque, andrà a buon fine. Nonostante la realtà.
La protagonista di Fiorirà la mandragola è una madre, anzi una mamma, una donna che rimane senza nome fino alle ultime battute dello spettacolo, e viene quindi definita solo dal suo ruolo all’interno di una famiglia del tutto atipica. Regina di un interno borghese senza ormai nessun valore, di una casa bruciata, esplosa o trasformata in prigione, la nostra mamma contrappone al caos dilagante un ordine domestico che persegue nonostante tutto e tutti. È lei che tiene le fila del gioco al massacro, è a lei che in definitiva si assoggettano i due maschi di famiglia e la fragile figlia adolescente. Eroina e antieroina, fa suo, nella battuta conclusiva, anche il peggiore degli epiteti rivolti a una donna, se ne impossessa dopo che l’ultimo maschio della famiglia è stato ricondotto nei ranghi di una quotidianità che sopravvive imperterrita al disastro.
Massimo Sgorbani – Tra i suoi testi teatrali, ripresentati in numerose riedizioni: Angelo della gravità (vincitore nel 2001 del Premio Speciale della Giuria Riccione 2001 Bignami-Quondamatteo), Il tempo ad Hanoi (2003, secondo classificato al Premio Fersen per la drammaturgia), Le cose sottili nell’aria (segnalazione di continuità al Premio Riccione 2003 per il testo, Tutto scorre (premi Fondi la Pastora nel 2004), Dove ci porta questo treno blu e veloce (2007), La trilogia Innamorate dello spavento: Blondi, Eva, Magda e lo spavento, andati in scena in teatri di tutta Italia, Fuck Men – studi sull’evoluzione del genere maschile (Teatro Ringhiera di Milano, 2013).
Nel maggio 2008, il Teatro Franco Parenti gli ha dedicato il “Focus su un autore: Massimo Sgorbani”, dieci giornate nelle quali sono stati rappresentati sette testi tra i quali l’inedito Per soli uomini. Nell’agosto del 2008 ha ricevuto il premio Franco Enriquez per la drammaturgia e nel 2013/14 è stato selezionato tra gli autori europei per il progetto Fabulamundi Playwriting Europe. Dal 1994 è autore di diversi film per il cinema e la televisione siglati dalla collaborazione col regista Angelo Longoni (Uomini senza donne, Facciamo fiesta, Non aver paura, Naja Madri, Part Time, Un anno a primavera).


Immagine orizzontaleSABATO 27 SETTEMBRE

Ore 16.00 PICCOLO TEATRO GRASSI
STUPIDORISIKO – Una geografia di guerra
testo e regia Patrizia Pasqui
con Mario Spallino
Uno spettacolo di EMERGENCY

È possibile raccontare una geografia di guerra? Sì, è una geografia dove non sono importanti i confini, il fiume più lungo, la vetta più alta, ma ciò che conta può essere solo una linea: la “linea degli Ossari” che ha attraversato l’Europa e lungo la quale milioni di persone hanno perso la vita. Il racconto teatrale parte dalla Prima Guerra Mondiale e arriva alle guerre dei giorni nostri, attraverso episodi tutti storicamente documentati che si susseguono in ordine cronologico e sono intervallati dalla storia di un marine che parla toscano. La narrazione si svolge con l’ausilio di una mappa geografica che propone al pubblico un mondo dove non esistono confini alle atrocità e agli interessi dell’economia.
Patrizia Pasqui è attrice, regista, autrice. I suoi testi vengono rappresentati in tutta Italia. Il suo monologo Etiopia Detta Pia riceve la segnalazione Museo Storico della Resistenza di Cuneo nel concorso PerVoceSola. Dal 2000 collabora con EMERGENCY ONG ONLUS per la quale ha scritto e curato la regia di diversi lavori: StupidoRisiko, Kamille va alla guerra, sulle mine anti-uomo; Farmageddon, sull’industria della salute; il recente Viaggio Italiano, sul Programma Italia di EMERGENCY.

Ore 20.30 PICCOLO TEATRO GRASSI
Omaggio a Franca Rame
IL PARTIGIANO FRANCA di Marina De Juli e testi di Franca Rame, Dario Fo, Jacopo Fo
con Marina De Juli
voce e chitarra Luca Maciacchini | Chitarra e fisarmonica Andrea Cusmano | Percussioni Silvio Centamore
produzione Associazione Culturale VERBA MANENT

Uno spettacolo di narrazione, musica e canzoni: Il partigiano Franca è la storia di Franca Rame e della sua famiglia partendo dal 1912, della sua fanciullezza e adolescenza passata nel teatro viaggiante di famiglia, che poi abbandona per lasciarsi travolgere dal vento di novità del dopoguerra. In una Milano distrutta, che per prima cosa però fa rinascere la cultura attraverso la ricostruzione del più bel teatro d’Europa, incontra intellettuali, registi, giornalisti che nei caffè di Brera parlano di futuro: è in questa città, in teatro, che incontrerà l’uomo con il quale condividerà la sua vita privata e pubblica, le sue lotte, il suo impegno politico.
Il partigiano Franca che lotta per ciò in cui crede, che non teme di essere irriverente con il potere e cerca di stare sempre dalla parte che ritiene giusta, anche a costo di vivere sulla propria pelle delle ritorsioni. Franca che da partigiano ha vissuto e da partigiano è stata salutata.
Marina de Juli ha interpretato spettacoli con artisti quali Giorgio Albertazzi, Gianrico Tedeschi, Marina Massironi, Antonio Catania e mette in scena spettacoli della coppia Fo-Rame: Tutta casa, letto e chiesa, Mistero Buffo; si dedica alla drammaturgia per ragazzi con Pipuffa, una cantastorie proprio buffa, Storia di Antenna tratto da un testo di Mario Lodi, La vera storia di Fortunello e per adulti con Johanna Padana a la descovèrta de le Americhe. Scrive La storia de le meraviglie del mondo, giullarata medievale tra i viaggi di Marco Polo. Pubblica il racconto Allegra, signora fame, la storia di un bambino che cresce tra il 1928 e il 1945 in un paese della bassa milanese, testo adottato da numerose scuole medie. Realizza spettacoli musicali in omaggio a De Andrè, Gaber, Fo, Jannacci.


Immagine orizzontaleDOMENICA 28 SETTEMBRE

Ore 16.00 PICCOLO TEATRO GRASSI
UMMONTE di e con Elisa Porciatti
regia Elisa Porciatti
produzione Opificio Badesse – Bernini Produzioni
Menzione speciale Premio scenario 2013

Tra ironia e commozione Elisa Porciatti ripensa con originalità il teatro di narrazione per cercare nell’apparente semplicità delle forme una coralità di personaggi raccontati con astrazione e musicalità. Nella città di Siena si assiste al fiorire di una banca e al suo tragico tracollo mentre ci si chiede con ansia quanto manchi alla fine della finanza, della propria vita e dello spettacolo che tutto ciò racconta in un felice mescolamento di vita vissuta e metafora”. Restituire il linguaggio finanziario-bancario, da cui siamo tempestati, alla quotidianità della parola per aprire uno spazio concreto di comprensione e quindi di domande. Teatro di narrazione al femminile sulle vicende della Banca Monte dei Paschi di Siena, su come il terremotarsi delle certezze coinvolga un’intera comunità.
Elisa Porciatti ha studiato con docenti internazionali quali Nicolaj Karpov e Natalia Svereva (del GITIS di Mosca), Peter Clough e Alan Woodhouse (della Guildhall School of music and Drama di Londra), e partecipato a seminari con Ugo Chiti, Massimiliano Civica e Ascanio Celestini. Tra il 2009 e il 2013 fa parte della compagnia romana IsolaTeatro prima come assistente alla regia e poi come interprete nel Senza Lear, vincitore Premio Lia Lapini 2009. Ha lavorato come attrice diretta da Lisa Ferlazzo Natoli, Marta Gilmore, Alex Guerra e Luigi Lo Cascio. Il suo lavoro – fin da Finché morte non mi separi, corto teatrale finalista Premio Dodici Donne ATCL 2011 e FAR-A-DAY, monologo sulla legge dell’induzione elettromagnetica – si innesta nello spazio di dialogo che si crea tra un percorso di formazione scientifico-economica interrotto e un percorso artistico di scrittura e interpretazione in fase di sperimentazione e sviluppo.

Ore 20.30 PICCOLO TEATRO GRASSI
TADDRARITE (Pipistrelli)
testo e regia Luana Rondinelli
aiuto regia Silvia Bello
con Luana Rondinelli, Claudia Gusmano, Anna Clara Giampino
produzione Accura Teatro

Miglior spettacolo al Roma Fringe Festival 2014

Una notte per svelare ciò che non era mai stato detto. Tre sorelle vegliano, come nelle vecchie tradizioni siciliane, il marito morto della sorella minore. Il velo del silenzio e delle bugie viene squarciato da un vortice di confessioni e dall’esplosione di emozioni, in un chiacchiericcio di musicalità e pungente ironia le donne vengono trascinate in un’atmosfera surreale. Grottesca e ilare è la visione drammatica della vita di queste donne, in cui si ride e si sorride, e si ha il coraggio di affrontare con sarcasmo le violenze che non avevano mai osato confessare.
Si ride molto ma si tratta però di risate a denti stretti perché la comicità non si consuma a spese dei tre personaggi ma nasce proprio dalla constatazione che, nonostante i soprusi subiti, queste donne sono libere, acute e intelligenti.
Luana Rondinelli, dopo il diploma alla scuola di teatro “Teatès” diretta da Michele Perriera, continua la formazione presso la scuola di recitazione “Ribalte” diretta da Enzo Garinei e partecipa a vari laboratori con Corinna Lo Castro, Filippo Luna, Emanuela Giordano, Marzia G. Lea Pacella e Serena Sinigaglia. Nel 2006 insieme all’associazione D’altra P’arte ha curato la produzione di una versione ridotta de I ciechi di Maurice Maeterlinck al Teatro Antico di Segesta; con la collaborazione dell’autore Alfredo Anania ha proposto nel 2007 Il sacro topfet di Tabaah, presso alcuni suggestivi siti dell’isola di Motya e nel 2008 The Luana’s Moon, presso le splendide rovine della Porta Nord dell’isola. Nel 2011 fonda la compagnia Accura Teatro e scrive, dirige e interpreta Taddrarite, e nel 2013 Giacominazza, premiato come miglior scrittura originale al concorso di corti teatrali “Teatri Riflessi” di Catania.


TAVOLE ROTONDE, CONFERENZE
Oltre agli spettacoli nello Spazio Conferenze del Chiostro, ci saranno, come di consueto, incontri di approfondimento aperti al pubblico:


Immagine orizzontaleGIOVEDì 18 SETTEMBRE

Ore 18.00 CHIOSTRO NINA VINCHI | SALA CONFERENZE – ingresso libero

 Conversazione con i 5 autori del Progetto PIIGS
Armando Nascimento Rosa (Portogallo); Darren Donohue (Irlanda); Davide Carnevali (Italia); Maria Tranou (Grecia); Ferran Joanmiquel Pla (Spagna).
Con la partecipazione di Beatriz Masferrer – Festival PIIGS di Barcellona-Perpetuummobile
Coordina Ira Rubini – conduttrice per Radio Popolare della trasmissione quotidiana Cult e di quella settimanale Il Suggeritore e voce della rete culturale della Radio Svizzera Italiana.


LUNEDì 22 SETTEMBRE

Ore 18.00 CHIOSTRO NINA VINCHI | SALA CONFERENZE – ingresso libero

– Continente Eurasia. Storia, cultura e politica tra Occidente e OrienteLoghi 2014

In collaborazione con il Forum della Città Mondo

Coordina Maurizio Gatti – editore di ObarraO edizioni
Interventi di:
Vasenka Rangu  – Forum della Città Mondo
Matteo Aimini – Docente di Architettura del paesaggio presso il Politecnico di Milano e studioso dell’evoluzione della metropoli tropicale
Giuseppina De Nicola – Antropologa, docente di lingua e cultura coreana presso l’Università La Sapienza di Roma
Rosella Ideo – Professore emerito di Storia politica e diplomatica dell’Asia orientale, con particolare riferimento alla Corea
Ming Sang Cho – Docente del Dipartimento di Lingua e Cultura Coreana dell’Università degli Studi di Milano (CRICCI Milano)

ObarraO edizioni, il cui nome richiama i due estremi della cultura (Occidente, Oriente) uniti-disgiunti da una barra capace di oscillare e segnare nuove rotte, porta in sé il segno della disposizione ad accogliere le idee anche più distanti tra loro, nonché i mutamenti che derivano dall’ingresso in Occidente di altre culture, di altre proposte d’esistenza. E non solo.
ObarraO vuole dunque raccontare con i suoi titoli la complessità del mondo e di chi l’osserva attraverso l’esplorazione di aree quali la Cina, la Corea, il Sud-Est asiatico, il Centro Asia, con scelte editoriali radicate nelle diverse realtà culturali e storiche.


Immagine orizzontaleMERCOLEDì 24 SETTEMBRE

Ore 18.30 PICCOLO TEATRO STUDIO MELATO – ingresso libero

Conversazione con Massimo Navone e la Compagnia intorno alla Storia di Qu di Dario Fo e Franca Rame

 Attori, scenografi, costumisti, musicisti e video maker, scelti tra i migliori dell’eccellenza formativa, racconteranno la loro esperienza di collaborazione interdisciplinare.